Volvo: produzione cinese adeguata agli standard di qualità europei
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Il prodotto cinese serio competitor di quello europeo dal punto di vista della qualità? Secondo il vicepresidente Volvo Cars, Robin Page, le cose stano così. O meglio: ci si trova all’inizio di un cambio di rotta che potrebbe rivelarsi epocale. L’indicazione del manager di Goteborg, in cui riveste anche il ruolo di responsabile della Divisione Design, è stata raccolta dai taccuini del magazine australiano Go Auto.
Più nello specifico, e in riferimento al recente trasferimento di una parte della produzione Volvo in Cina, Page ammette che – seppure in un primo momento poteva apparire “coraggiosa” la scelta di decentrare alcune linee di montaggio nella “Terra di Mezzo”: una strategia peraltro seguita da altri big player del comparto automotive -, le linee di montaggio Geely (ricordiamo che Volvo è entrata nel 2010 nell’orbita della holding cinese), da dove “esce” Volvo S90, sarebbero attualmente all’altezza della produzione europea. Tanto che, dopo l’esportazione di Volvo S60 a passo lungo avviata nel 2014, la citata S90 destinata all’Europa sarebbe effettivamente “made in China”.
La questione su cui Robin Page punta i riflettori è quella relativa alla qualità e all’accuratezza di esecuzione dei processi produttivi dell’autoveicolo: un punto fermo da sempre ai primi posti nella mission Volvo. Ebbene, dopo iniziali perplessità, ci si sarebbe resi conto che, a conti fatti, “La qualità delle auto è, in effetti, migliore in Cina di quanto non lo siano in Europa”. E questo, agli occhi del comparto auto internazionale, sarebbe una concreta testimonianza che i tempi stanno cambiando.
La dichiarazione del vicepresidente Volvo pubblicata su Go Auto si riferisce ad una “ricetta” vincente: gli stabilimenti Geely, a differenza di altre linee di assemblaggio, possiederebbero due importanti punti a proprio favore: meno automazione (dunque più apporto umano, che deriva anche da una maggiore forza lavoro in termini assoluti) e tolleranze di esecuzione più rigide. Complessivamente, in ogni caso, la differenza qualitativa non è marcata fra prodotto cinese e quello assemblato da altre parti; tuttavia, questo potrebbe rassicurare i “piani alti” di Goteborg, che in un primo momento esprimevano un certo timore sulla qualità delle auto prodotte in Cina.
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