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SuperSIC: il guanto dell’ultima corsa di Simoncelli torna ai familiari

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 7 nov 2017
SuperSIC: il guanto dell’ultima corsa di Simoncelli torna ai familiari
Toccante gesto di una tifosa malese raccontato da babbo Paolo nel proprio blog: ecco quanto avvenuto nella trasferta di Sepang.

Uno dei guanti che Marco Simoncelli indossava nella tragica Sepang del 2011, la sua ultima gara, è tornato a casa, a fare compagnia a quello già in possesso di Paolo e Rossella Simoncelli, i genitori di “SuperSIC” che pochi mesi dopo l’incidente al GP di Malesia di sei anni fa iniziarono un personale percorso di valorizzazione sportiva e sociale dell’etica sportiva alla memoria di Marco Simoncelli.

Il guanto (è il destro, nello specifico) era stato conservato per tutto questo tempo da una ragazza malese, che ora ha deciso di donare il prezioso oggetto ai familiari di SuperSIC, che già avevano in casa il sinistro. Un gesto che riafferma l’enorme affetto che gli sportivi di tutto il mondo nutrono nei confronti del campione del mondo 250 nel 2008.

L’episodio viene raccontato dallo stesso babbo Paolo nel proprio blog inserito nel sito Web “Squadra Corse SIC 58”, ed è particolarmente toccante perché, oltre a confermare l’amore dei tifosi, testimonia del ritorno dei genitori di Marco Simoncelli sul circuito malese che, sei ani fa, in un vigliacco incidente costò la vita al campione nato a Cattolica e cresciuto a Coriano.

Ci permettiamo di riportare per intero quanto scrive Paolo Simoncelli: ogni commento è superfluo. “Io e mamma Rossella arriviamo in aeroporto previa telefonata, timidamente ci si avvicina una ragazza. Ci racconta una storia, di come si è data da fare per comprare un guanto di Marco da un commissario di gara, un guanto usato da lui. Tanti ragazzi ci raccontano le storie più improbabili di come riescono ad aggiudicarsi i cimeli dei loro idoli… solo mi sto chiedendo perché un guanto? Li vendono in coppia di solito. Poi tira fuori un guanto sinistro, aveva le mani grandi, lo riconosciamo subito. La abbraccio. Ce lo lascia, lo guardo è proprio quello che mancava all’ appello, il destro è già a casa. Un abbraccio tra sconosciuti io non parlo bene la sua lingua ma credo di averle trasmesso il mio riconoscimento per questo suo prezioso gesto. Immagino le mille peripezie di questo guanto. Sono passati sei anni. Siamo tornati qui in Malesia e ci è stato restituito il guanto che Marco perse proprio quel giorno, nella sua ultima gara.. e poi dicono che non è destino. Un gesto particolare, assurdo e meraviglioso, quanto l’essere di nuovo qui con una squadra corse intitolata a lui”.

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