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I soliti ignoti ora prendono di mira il volante: è allarme furti

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 9 feb 2018
I soliti ignoti ora prendono di mira il volante: è allarme furti
Lo sviluppo tecnologico dei componenti del veicolo fa particolarmente gola ai topi d’auto: oltre a navigatori, fari, ruote, adesso ci sono i sempre più sofisticati volanti.

Il sottobosco della rivendita di componenti di primo equipaggiamento provenienti da furti segue di pari passo l’evoluzione delle tecnologie automotive: se un tempo ai “soliti ignoti” facevano gola ruote, sedili, ruote di scorta (persino il carburante nei serbatoi, per via che molte vetture non disponevano di serratura al bocchettone), oggi si aggiungono i volanti. Lo scenario non cambia: un “colpo” al finestrino, e via. Al malcapitato proprietario non resterà che assistere allo scempio dei vetri in frantumi e dell’abitacolo orbato dell’indispensabile strumento per dirigere la vettura. Un domani, quando cioè le tecnologie di guida autonoma si affermeranno del tutto, l’azione umana di comando non sarà più indispensabile e, quindi, anche molti “topi d’auto”… resteranno disoccupati, con non poca gioia per chi abbia già subito un furto della propria auto.

Tuttavia, nel frattempo il “mercato nero” dei componenti continua imperterrito, con il medesimo copione di sempre: ovvero, denuncie alla propria assicurazione, fermo dell’auto in officina per le riparazioni. E giù quattrini. In questo frangente, indicano i rapporti inviati alle Compagnie e confermati dalle società di soccorso, il fenomeno sembra attualmente interessare in modo particolare i volanti e i componenti hi-tech del veicolo, in netto aumento – e a prescindere dalla collocazione geografica: tanto al nord Italia quanto al centro e al sud – in rapporto alla diminuzione effettiva dei furti d’auto tout court, che nel 2016 sono calati di quasi il 5,3% rispetto all’anno precedente.

I tipi di volante più gettonati sono quelli sportivi, che con lo sviluppo tecnologico sono via via più sofisticati: pulsanti e comandi multifunzione per il controllo delle funzionalità di bordo, audio, telefonia e dispositivi infotainment; magari anche provvisti delle levette per la selezione dei rapporti del cambio. Componenti che, da nuovi, si pagano a caro prezzo e che, di conseguenza, diventano facilmente rivendibili al “mercato nero” dei ricambi sottobanco. Del resto, sul Web ci sono anche i video tutorial (caricati con finalità didattiche dagli utenti: lungi da noi sospettare della buona fede del prossimo), che illustrano lemodalità di distacco di un volante di nuova generazione in poche mosse.

Dalla Smart (il cui volante è il “preferito” a Roma, città nella quale la diffusione della citycar del Gruppo Daimler-Benz è particolarmente elevata) a Bmw (sulla quale puntano le proprie grinfie i topi d’auto a Milano, Venezia e Bolzano), sono questi i marchi maggiormente nel mirino dei “soliti ignoti”; del resto, con un PC e un software ad hoc, è possibile collegare il volante all’OBD della vettura, procedere ad una nuova cocifica e il “pezzo” è pronto per essere montato.

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