Patente di guida, prezzo in aumento presso le autoscuole
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Conseguire la patente di guida una volta compiuti i 18 anni è sempre un traguardo tanto importante quanto costoso, dato che raggiungere l’obiettivo tramite un’autoscuola ha dei costi non indifferenti che, addirittura, andranno ad aumentare nel prossimo futuro.
Agenzia delle Entrate: stop all’esenzione IVA per le autoscuole
Infatti, da oggi prendere la patente presso una delle autoscuole autorizzate dalla Motorizzazione potrebbe costare oltre 800 euro e questo per effetto degli aumenti del 22% sui prezzi delle lezioni di teoria e di quelle pratiche, ovvero le classiche sessioni di guida su strada pubblica con a fianco l’istruttore.
La causa di tale aumento dei costi è la decisione dell’Agenzia delle Entrate di revocare il regime di esenzione IVA che finora non si applicava alle tariffe delle lezioni di guida. La risoluzione dell’Agenzia è basata su quanto sentenziato alcuni mesi fa dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ma va precisato che non influirà in alcun modo sui costi, sotto i 60 euro, necessari per prendere la patente direttamente alla Motorizzazione presentandosi privatamente.
Prendere la patente in autoscuola potrebbe costare fino a 850 euro
Secondo quanto lamentato dalle autoscuole, il risultato è che per prendere la patente si passerà dai circa 700 euro necessari attualmente agli 850 euro richiesti da ora. A questo va aggiunto inoltre il fatto che il provvedimento è retroattivo, per cui le autoscuole saranno costrette a pagare l’IVA relativa alle lezioni di circa 3,8 milioni di patenti che non è stata versata tra il 2014 e il 2018.
Immediata è stata ovviamente la reazione di Confarca, la Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici, che si è fatta sentire per mezzo del suo presidente, Paolo Colangelo: “Si rischia di allontanare i giovani dalla possibilità di accedere a un corso di guida, minando seriamente tutti gli sforzi fatti fino ad oggi per la sicurezza stradale. Chiediamo fin da subito che si trovi quanto prima un rimedio a questa risoluzione, che incide tra l’altro in maniera pesante su un settore già in piena difficoltà, sia per la crisi economica che per i disservizi che gli operatori sono costretti a fronteggiare sul territorio nazionale. Nel frattempo abbiamo chiesto alla categoria di rimanere compatta, e di muoversi con cautela per non incorrere in pesanti sanzioni”.
La vicenda è insomma destinata a far discutere, con l’Agenzia delle Entrate da una parte e Confarca che, da parte sua, ha subito annunciato una mobilitazione nazionale per contrastare una decisione in grado di mettere in difficoltà il settore.
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