La Uno "carioca" che piacerebbe anche in Europa
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Sembra destinata a ripetere il successo d’immagine della Panda, ma la Fiat continua a smentire un eventuale futuro europeo. Sarà vero?
E’ simpatica, assomiglia alla Panda attuale nell’aspetto robusto e verticale da mini SUV, ma presenta alcuni furbi richiami – come le tre feritoie verticali asimmetriche sul frontale – anche alla primissima generazione disegnata da Giugiaro. Ha tutto quello che serve a garantire il successo ad una low cost compatta: linea, simpatia, prezzo, senza complessi d’inferiorità nell’immagine, anzi con una perfetta aderenza al trend attuale di successo che privilegia i richiami da SUV rispetto all’anonimato delle piccole berline.
E dunque ti aspetti che ci sia un piano di diffusione della Uno non solo limitato all’America Latina. La risposta ufficiale è no, la low cost mondiale, la dopo Palio, non è la Uno brasiliana, dice Fiat, ma una nuova low cost che avrebbe dovuto essere prodotta in Serbia, nell’impianto al quale invece è stata appena destinata la produzione del monovolume L-o, post Lancia Musa e Fiat Multipla, inizialmente previsto a Mirafiori.
Che girandola di novità, e sono passati appena tre mesi dalla presentazione della Uno. Dunque la vedremo in Europa questa Uno carioca che mi piace tanto? La risposta più probabile è… forse.
Nel senso che è vero che la nuova World Car, la nuova Palio, non è la Uno Brazil, ma è anche vero che i piani e le collocazioni produttive cambiano con una rapidità vertiginosa e il favore con cui è stata accolta la nuova low cost è talmente incoraggiante, che ci si potrebbe fare un pensierino.
Ma – dicono gli ambienti ufficiosi della casa torinese – la nuova Panda “made in Pomigliano” sarà molto simile nello stile alla nuova Uno, troppo scarsa la differenziazione; quindi in Europa la low cost deve essere diversa, molto diversa dalla Panda.
In attesa di vedere, tra qualche mese, quanto la Panda e la Uno delle nuove generazioni si somiglino e ignorando (non sono circolati sinora bozzetti o render attendibili) quale possa essere l’impostazione stilistica della nuova Palio, sprecare il potenziale di una linea azzeccata in un mercato, come quello automobilistico, in cui è facile sbagliare e non incontrare il favore del pubblico, sembra un vero peccato.[!BANNER]
Magari finirà con un nuovo compromesso nel quale, trovato l’impianto in grado di produrre a costi adeguati, la Uno brasiliana possa convivere sia con la nuova Panda che con la nuova Palio, ampliando l’offerta delle compatte con prodotti che hanno immagine differenziata e piattaforme uguali.
Perché certamente le motorizzazioni europee della Uno non sarebbero quelle dei Fire 1,0 e 1,4 brasiliani, anche ad alcool, ma quelli comuni a Panda e Palio, ivi compreso il modernissimo bicilindrico 900cc Multiair.
Faccio spudoratamente il tifo per un futuro della Uno anche da noi; mi piace e sono convinto che piaccia a tanti potenziali acquirenti conquistati dalla sua sobria e robusta simpatia.
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