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La Cisitalia di Tazio Nuvolari va all'asta

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 13 nov 2013
La Cisitalia di Tazio Nuvolari va all'asta
Il prossimo weekend, ad Austin (Texas), sarà battuta all'asta la Cisitalia - Abarth 204A che fu l'ultima auto da corsa di Tazio Nuvolari.

Il prossimo weekend, ad Austin (Texas), sarà battuta all’asta la Cisitalia – Abarth 204A che fu l’ultima auto da corsa di Tazio Nuvolari.

Il prossimo weekend, un pezzo dell‘Italia industriale più prestigiosa – e che vale milioni di euro – andrà all’asta in Texas. E si tratta di un pezzo unico: la Cisitalia – Abarth 204A del 1950 che rappresenta l’ultima vettura da corsa che Tazio Nuvolari portò in gara. La Cisitalia (numero di telaio 04), progettata da Giovanni Savonuzzi e carrozzata dalla torinese Motto, venne infatti impiegata dal “Mantovano volante” al Giro di Sicilia e alla Cronoscalata del Monte Pellegrino nell’aprile 1950: le ultime competizioni alle quali il leggendario “Nivola” prese parte. Questo è il motivo principale che ne giustifica la fama e, di conseguenza, la quotazione: il suo valore, infatti, è stimato fra i 3 milioni 500 mila e 5 milioni di dollari (corrispondenti a un valore di 2.610.000 – 3.730.000 euro).

Autentico esemplare unico (le 204A prodotte fra il 1948 e il 1950 furono, in realtà, 7; ma la Cisitalia ex-Nuvolari, delle cinque sopravvissute, è di gran lunga quella dotata del maggiore prestigio storico), la minuscola spider, che rappresenta l’ultima Cisitalia e, nello stesso tempo, la prima Abarth, è ora fra i 75 modelli di assoluto prestigio che, sabato prossimo, saranno battuti all’asta di “Motostalgia“, evento che si terrà ad Austin (Texas), nello stesso weekend del GP di Formula 1.

La storia della piccola 1.100 da 80 CV è nota agli appassionati: venne ritrovata nel 1978 in Argentina, in stato di semi-abbandono, dall’esperto di Abarth Sergio Lugo, e successivamente sottoposta a un restauro che in più di vent’anni l’ha fatta tornare alle identiche condizioni del 1950. Da sempre di proprietà di Lugo, era tornata, nel 2012, a calcare la scena della “Montepellegrino“, a ricordo dell’impresa di Nuvolari, laddove la sua storia più conosciuta si era fermata, prima di passare attraverso varie proprietà ed “emigrare” in Argentina, verso la fine degli anni 50, per un ultimo scampolo di carriera sportiva.

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