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"Bamboccione" in fuoriserie? Ok se papà...

Di Andrea Barbieri Carones
Pubblicato il 19 ott 2010
La Commissione Tributaria Provinciale di Trento ha stabilito che un'auto di lusso è giustificata anche con un reddito basso, purché il padre sia ricco

La Commissione Tributaria Provinciale di Trento ha stabilito che un’auto di lusso è giustificata anche con un reddito basso, purché il padre sia ricco

Una sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Trento ha stabilito che il reddito del padre deve essere preso in considerazione nel valutare le capacità di spesa di un intestatario di un’auto di lusso.

E’ infatti successo che un 38enne sia stato fermato dalla Guardia di Finanza a bordo di una vettura molto costosa a lui intestata. In base alle disposizioni sul “redditometro“, le Fiamme Gialle sono autorizzate a compiere accertamenti sul reddito del proprietario per verificare che il “740” sia compatibile con il costo del bene. Nel caso in oggetto, il (non più tanto) giovane “bamboccione” non aveva introiti tali da poter giustificare la fuoriserie.

La Ctp di Trento ha quindi considerato che il contribuente viveva ancora in famiglia e che era il padre – noto professionista – a procurare il reddito necessario all’intera famiglia e a consentire al figlio quel tenore di vita. Sono pertanto state ribaltate le iniziali valutazioni della Finanza la quale sosteneva che “l’assenza di una prova tracciata dei flussi finanziari dal padre al figlio, che testimoniasse la disponibilità del denaro destinato all’acquisto e al mantenimento del mezzo, era sufficiente a legittimare l’accertamento reddito metrico”.[!BANNER]

Secondo la Ctp, vista la convivenza, non è necessaria la richiesta della “prova” documentale del fatto che il padre ha messo a disposizione del figlio il denaro occorrente per l’acquisto del veicolo e ancor di più per il mantenimento dello stesso.

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