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Anche a Palermo le auto bi-fuel funzionano solo a benzina

Di Redazione Motori.it
Pubblicato il 11 feb 2010
Anche a Palermo le auto bi-fuel funzionano solo a benzina
Il Comune ha in uso 126 vetture, ma il distributore a metano è uno solo, distante dal centro, e ora anche guasto. Ma è in arrivo un piano anti-smog

Il Comune ha in uso 126 vetture, ma il distributore a metano è uno solo, distante dal centro, e ora anche guasto. Ma è in arrivo un piano anti-smog

Palermo come Roma. Un’altra città che promuove intenti di mobilità sostenibile, un’altra città che vede vanificare i propri sforzi a causa di difficoltà logistiche, progettualità superficiale, scelte discutibili. Oggetto della discordia, anche in questo caso, sono delle auto alimentate a benzina e metano. Anche in questo caso purtroppo funzionano solo a benzina, e dunque risultano dannose per l’ambiente come tutte le altre.

Dal 2002 ad oggi il Comune di Palermo ha acquistato ben 126 vetture bi-fuel, uno sforzo economico importante, sostenuto per fornire un esempio, un modello da seguire alla popolazione. Tutto buttato malauguratamente alle ortiche per colpa di una rete distributiva inadeguata, forte di un solo distributore pubblico, l’Amg-Atam di Via Roccazzo, dislocato peraltro in una zona periferica della città, a 8 chilometri dall’Autoparco di Via Tiro a Segno. Troppo lontano a giudizio dei dipendenti, che per ragioni di comodo hanno sempre rifornito i mezzi con carburante convenzionale.

Una situazione, come accennato, molto simile a quanto registrato nei giorni scorsi a Roma. Ma se la capitale, con la sua flotta di auto a benzina-Gpl, rimane per il momento a guardare, le autorità del capoluogo siciliano lanciano dei segnali di cambiamento. Ci riferiamo nello specifico alla direttiva firmata da Giovanni Carlo Galvano, dirigente dell’autorimessa comunale: ogni veicolo potrà consumare solo 5 litri di benzina ogni settimana, per il resto si potrà circolare esclusivamente con il gas.

Il provvedimento si inserisce in un disegno restrittivo deciso dalla Giunta per contrastare il fenomeno inquinamento. Rimane tuttavia da capire se i proclami, le belle parole, potranno diventare realtà. I precedenti riguardo le zone a traffico limitato e l’istituzione di aree pedonali nella cerchia storica, miseramente falliti per tutta una serie di concause, non lasciano ben sperare. Nel caso specifico, le difficoltà sono di tipo tecnico: neanche a farlo apposta, la stazione di servizio ha subito di recente un guasto che ne limita al 50% l’utilizzo. A Palazzo delle Aquile non intendono tuttavia darsi per vinti, ed intendono trovare una soluzione-ponte con i distributori privati di metano. Anzi, l’unico distributore privato, situato in Via Lanza di Scalea.[!BANNER]

Il piano anti-smog non si ferma qui, ma intende coinvolgere anche le “auto blu“, i mezzi di rappresentanza istituzionale divenuti celebri soprattutto per il loro utilizzo di comodo. Ventitrè sono quelle a disposizione delle autorità palermitane, acquistate con una formula di leasing ormai in dirittura di scadenza. Ad aprile si dovrà ridiscutere l’accordo, un’occasione utile per dotare assessori e funzionari di mezzi a doppio serbatoio.

Chiudiamo con un cenno agli sprechi del servizio car-sharing: a Palermo la formula della circolazione a noleggio potrebbe esser realtà da anni, tuttavia le 101 Fiat Elettra acquistate agli inizi del 2000 non sono mai entrate in funzione, e dopo anni di polvere e abbandono, oggi non sono più utilizzabili. E così verranno vendute a prezzi stracciati o saranno rottamate rivelandosi un ennesimo spreco di denaro pubblico.

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