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AirBag difettosi, la Takata sotto accusa: richiamo per oltre 20 mln di auto

Di Giovanni Mercadante
Pubblicato il 7 gen 2015
AirBag difettosi, la Takata sotto accusa: richiamo per oltre 20 mln di auto
Tra le case automobilistiche coinvolte BMW, Chrysler, Ford, General Motors, Honda, Mazda, Mitsubishi, Nissan, Subaru e Toyota.

Tra le case automobilistiche coinvolte BMW, Chrysler, Ford, General Motors, Honda, Mazda, Mitsubishi, Nissan, Subaru e Toyota.

E’ stato ribattezzato “lo scandalo degli airbag” quello della Takata, una multinazionale giapponese che costruisce componenti per automobili. All’azienda è finita sotto accusa per un difetto nel deterioramento del gas propellente, quello che serve per far gonfiare l’airbag dopo l’impatto. La conseguenza? Si può attivare improvvisamente, dunque quando non richiesto, facendo perdere così il controllo all’automobilista.

Dieci le case automobilistiche coinvolte BMW, Chrysler, Ford, General Motors, Honda, Mazda, Mitsubishi, Nissan, Subaru e Toyota; oltre venti milioni i veicoli che dal 2008 a oggi sono stati richiamati (13,4 marchiati Honda) e cinque decessi causati dal difetto dell’airbag.

La Takata sta quindi vivendo un periodo di grossa crisi: il primo a rimetterci è stato il presidente Stefan Stocker licenziato in tronco ma non è così che si riuscirà a risolvere il problema: serviranno talmente tanti componenti sostitutivi che pure con un eventuale contributo di aziende concorrenti potrebbero volerci anche due anni. Per non parlare poi del fatto che le auto interessate dal problema sono state vendute in tutto il mondo.

Al momento verranno richiamate le auto degli Stati Uniti nei luoghi dove data l’alta umidità, il clima potrebbe deteriorare più velocemente i gas prepollenti.

 

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